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Isabella Collodi e Ingmar Bergman

Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Ingmar Bergman. Alcune illustrazioni attuali create dall’artista italiana Isabella Collodi traggono ispirazione da una parte dei primi film del regista svedese. Tra questi, La Fontana della Vergine (Jungfrukällan) del 1960 si rifà ad una leggenda del 1200. Il racconto è crudele e sanguinoso. La vergine Karin viene violentata e assassinata da alcuni uomini provenienti dal bosco. I genitori di Karin vengono a conoscenza per caso dell’accaduto e il padre, Töre, uccide a sua volta i criminali. Quando più tardi i genitori trovano il corpo di Karin nel bosco, Töre giura di costruire una chiesa sul luogo del misfatto. Una sorgente zampilla dal punto in cui Karin è morta. I genitori puliscono il volto di Karin con l’acqua che proviene dalla sorgente. Il film di Bergman si prende una rivincita ancestrale sul perdono cristiano.

 

Nel suo dipinto, omonimo del film, Collodi interpreta questa storia cruenta con l’ausilio di tre cerchi concentrici, disposti quasi fossero un rosone medievale, o una riproduzione dello zodiaco. Nella sezione centrale Collodi rafforza la componente della riconciliazione grazie ad una fontana dove piccoli esseri nudi fanno il bagno ed appaiono sereni. La sorgente si trova in un giardino paradisiaco, un eden fiabesco nel quale fiorisce tutta la sensualità della vita.

 

Collodi crea delle illustrazioni ambigue nelle quali figure umane, tartarughe, elefanti, conchiglie, civette e chiocciole hanno ciascuno il proprio tempo, un tempo più pesante e più lento, un proprio mondo mitologico dove i draghi attraversano il cielo e gli stessi ornamenti serpeggianti che spesso rimangono in secondo piano sembrano spirali di pensieri. È un mondo in miniatura fatto di sogni, indovinelli detti a metà e atmosfere che chiamano l’osservatore a nuove interpretazioni. Nelle sue illustrazioni, Collodi crea un movimento che si oppone alla superficie stressata del nostro tempo. È una delle artiste contemporanee, assieme alla svedese Elisa Halvegård originaria di Malmö, che, mediante la scelta di tecniche lunghe e mondi alternativi da loro stesse creati, ricordano a tutti noi della necessità di muoversi controcorrente.

 

Nel corso degli anni, Isabella Collodi ha esposto le sue opere sia in Italia che in altri paesi, in mostre personali e collettive. Fuori dall’Italia ha tra l’altro esposto in Germania, Turchia, Stati Uniti e Australia.

 

Måns Holst-Ekström, scrittore e storico dell’arte  

fontana della vergine
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